Saturday, February 20, 2010
LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO “ABUSIVE”
Assolutamente NO! E potrei fermarmi qui.
Dato che le aspettative in gioco sono comprensibilmente alte e che questa richiesta mi viene POSTA QUOTIDIANAMENTE (!!!), si deve comprendere che non vi sono differenze dal punto di vista della consistenza edilizia di un fabbricato in legno e uno in laterocemento. Basti pensare che le case prefabbricate in legno, unico oggetto di questo blog, vanno montate su platea o scantinato in cemento armato, sono strutture permanenti ed hanno aspettative di vita pari a quelle tradizionali.
Va da se che l’iter per la progettazione, la presentazione presso i competenti uffici tecnici comunali e la realizzazione stessa delle case prefabbricate, segue sostanzialmente la stessa strada di qualsiasi altra costruzione.
Se un terreno non prevede insediamenti, è evidente che non si potrà costruirvi sopra nessun edificio, a prescindere dai materiali e dalle tecniche realizzative impiegate. A maggior ragione, le case in legno ecologiche a basso consumo, sia che si tratti di una blockhaus o di un edificio con struttura a telaio, non sono in nessun modo costruzioni precarie o provvisorie, smontabili o spostabili.
Se è vero che nei paesi di origine l’iter avviene con modalità burocratiche assai semplificate rispetto all’Italia, la realtà urbanistica del nostro paese prevede procedure complesse, il rispetto delle norme di zona e delle leggi in vigore, una concessione edilizia (che potrà essere una D.I.A. o un Permesso di Costruire), la comunicazione all’Amministrazione dell’Inizio e della Fine dei lavori. La costruzione dovrà seguire le direttive di sicurezza sui cantieri secondo il Testo Unico 81/08, con la redazione dei vari piani generale ed operativi, oltre all’individuazione delle figure tecniche di responsabilità.
Non vi è e non vi può, ovviamente, essere alcuna differenza tra una costruzione tradizionale in mattoni e una casa prefabbricata. Ma se le case in legno fossero mobili o su ruote? Pur entrando questo genere “ibrido” di pseudo-edifici in quella zona franca che piace tanto a noi italiani, la tendenza delle amministrazioni comunali è di considerare le case mobili degli edifici a tutti gli effetti. Il rischio è quindi alto, certamente non proporzionale alla spesa da sostenere per l’acquisto di queste strutture. “Ma la casa non si vedrebbe, perché è lontana dalla strada e nascosta dagli alberi…”. Chiediamoci perché allora non facciamo tutti i passi necessari alla luce del sole se le case su ruote sono strutture non stanziali a norma. Se così fosse non dovremmo avere nulla da temere ed, al massimo, avremmo bisogno di una semplice autorizzazione. La realtà è che il nostro territorio è stato martoriato oltre che dall’abusivismo selvaggio e dai condoni a pioggia, anche da piani regolatori insensati frutto di interessi economico-politici, con minimo interesse alla tutela dell’ambiente e delle fragilità del tessuto urbano. Il cittadino non comprende il perché ciò che gli è vietato sia permesso ad altri, perché l’abuso di uni sia il diritto di altri. Spesso basta spostarsi di pochi chilometri, da un Comune a quello confinante per percepire delle scelte urbanistiche diametralmente opposte e contrastanti. Non è questa la sede per dare giudizi, ma, pur rispettando la comprensibile frustrazione di chi si scontra con un mercato immobiliare in cui la dinamica dei prezzi dei terreni segue logiche speculative, ed il sogno di costruire la propria casa ha le sembianze di un incubo, si deve ribadire che il suolo è di tutti e va preservato per le generazioni future.
L’obiettivo di una casa è di durare nel tempo e di sopravvivere a noi stessi. Un giorno forse la venderemo o sarà lasciata ai nostri figli o nipoti.
Costruire un edificio è un atto di responsabilità condivisa tra il privato cittadino e chi (tecnici e amministrazioni) ha il dovere di far rispettare le leggi che tutelano il territorio. Sotterfugi e furbizie non sono certamente la strada migliore per garantire un corretto impatto ambientale delle nostre scelte.
Per fortuna le case prefabbricate in legno anche in questo senso sono pienamente sostenibili.
CASE PREFABBRICATE IN LEGNO … E PIETRA
Sul mercato si trovano molte aziende produttrici di ecopietre, in gran parte italiane, in grado di fornire un’ampia gamma di prodotti estremamente variegata e realistica, ascrivibili a pieno titolo come materiali bioedili.
Solitamente si tratta di aggregati di graniglia, polvere di marmo, quarzo ed altri materiali inerti miscelati a leganti speciali, di dimensione e peso variabile da ditta a ditta, utilizzabili sia all’interno degli edifici che al loro esterno.
Il fissaggio sul muro è possibile su tutte le strutture (laterizio, cemento armato, legno, cartongesso, muro grezzo) ed è perfetto per i cappotti delle case prefabbricate, in quanto lo spessore e il peso limitato dei pannelli stessi li rendono adatti per il loro rivestimento, ovviamente a patto di valutare correttamente l’incidenza del peso unitario, che non dovrebbe superare i 30 kg/mq di parete, e scegliendo un fissaggio a viti a scomparsa, possibilmente isolate, per evitare ponti termici.
La posa sulle case prefabbricate è semplice e veloce e può essere effettuata con un comune trapano e stucco siliconico, anche da manodopera non particolarmente esperta, anche se è chiaramente necessario curare l’affiancamento degli elementi e l’esecuzione dei giunti per assicurare una perfetta tenuta all’acqua ed agli agenti atmosferici.
Oltre ai vantaggi estetici, i pannelli in pietra ricomposta possono addirittura migliorare l’impermeabilizzazione dei muri, oltre che l’isolamento termico e acustico dell’abitazione.
Nel caso si decida per il rivestimento di pareti intere, può essere interessante creare un’intercapedine d'aria tra il pannello e il cappotto della casa prefabbricata con dei distanziali, realizzando una sorta di parete ventilata.
Si deve richiedere ai pannelli una analoga resistenza alle basse temperature invernali e all’azione diretta dei raggi ultravioletti estivi, senza dilatazioni e variazioni cromatiche, traspirabilità, resistenza alla salsedine nelle zone di mare e facilità di riparazione, con minime manutenzioni ed alta durata nel tempo.
Le molte ditte presenti sul mercato delle pietre ricostruite offrono soluzioni davvero realistiche e di qualità, con costi solitamente accettabili.
I prezzi per fornitura e montaggio sulle case in legno vanno da 90 a 130 € al metro quadro, ma si deve tenere conto del positivo impatto sulle facciate che possono avere anche piccoli inserti in ecopietra.
I pannelli in pietra ricomposta possono, ad esempio, essere montati per realizzare una parte basamentale dell’edificio o per segnare gli angoli, per le cornici di finestre e porte-finestre, colonne e pilastri.
Le case prefabbricate si possono avvantaggiare del montaggio dei pannelli in pietra ricostruita per adeguare l'estetica alle prescrizioni dei regolamenti locali o della commissione edilizia, ma anche per arricchire la gamma di soluzioni di facciata a disposizione del progettista e del cliente.
IL PROGETTO DELLE CASE PREFABBRICATE
In genere è necessario avvalersi di uno studio approfondito delle soluzioni progettuali e costruttive da adottare, dalla forma dell’edificio al suo orientamento, dalla captazione passiva della radiazione solare alla protezione dall’eccesso di calore estivo, con l’eliminazione dei ponti termici geometrici e strutturali, la scelta di materiali e pacchetti di isolamento idonei per composizione e spessore.
Affidarsi ad una ditta di case prefabbricate consente di concentrarsi maggiormente sul progetto, ma richiede senz’altro un minimo di adattamento al sistema costruttivo, che permetterà, se ben utilizzato, di ottimizzare il rendimento energetico e la funzionalità dell’edificio.
Si tratta di temi in buona parte affrontati in precedenti articoli, sempre attuali e che meritano attenzione, in quanto la scelta di un tecnico preparato ed affidabile può incrementare parecchio il valore della nostra futura abitazione.
Progettare le case prefabbricateIl progetto delle case prefabbricate non si differenzia troppo da quello di una casa tradizionale e tuttavia, come detto, richiede piccole attenzioni da non trascurare per sfruttare a fondo il potenziale tecnico delle case in legno.
Le case prefabbricate e il ruolo dell'architettoIl tecnico progettista ha una grande responsabilità. Una preparazione approssimativa rispetto ai temi della bioclimatica e della bioarchitettura risulta spesso un handicap di cui il cliente si rende conto troppo tardi. Spesso poi, l’architetto non condivide la scelta del committente, osteggiando sino all’ultimo la scelta di affidarsi al settore delle case prefabbricate in legno. Dando per scontata la buona fede del tecnico, resta da chiedersi se conviene affidare il progetto della propria abitazione ad un professionista poco convinto o persino contrario alle scelta delle case in legno.
Case prefabbricate in legno a catalogoL’altra faccia delle case prefabbricate. Una soluzione ottimizzata ed economica, ma non sempre possibile sui nostri piccoli lotti a causa dei notevoli vincoli urbanistici delle nostre città. Tuttavia restano interessanti esempi di cosa significhi davvero una corretta progettazione per le case prefabbricate in legno.
Case prefabbricate a catalogo e a progetto - Vantaggi e svantaggi a confrontoIl primo articolo scritto su questo blog, sempre di grande attualità, può aiutare a comprendere come sia possibile trarre dei validi spunti dalle case modello delle ditte di case in legno per progettare al meglio la nostra abitazione personalizzata e su misura per le nostre esigenze abitative.
A PAURA DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO?
In oltre 60 articoli ho tentato di affrontare quasi tutte le tematiche che possono riguardare l’approccio, la conoscenza, la progettazione e la costruzione delle case prefabbricate in legno.
Dopo solo qualche mese di vita questo sito contiene una notevole quantità di informazioni, la cui qualità non sta a me giudicare. Ogni articolo sulle case prefabbricate rappresenta però un grande sforzo, anche di tempo, per il quale assolutamente nulla è richiesto in cambio. Tutto questo è liberamente disponibile, scaricabile, utilizzabile.
Nonostante ciò mi giungono quotidianamente richieste più o meno bizzarre, che mi lasciano dubbioso sulla reale efficacia delle spiegazioni contenute negli scritti. Di seguito troverete una veloce carrellata tra le domande più “originali” (fedelmente riportate), sperando che possano contribuire ad alleggerire l’argomento delle case in legno, fornendo anche qualche seria argomentazione in più su cui meditare. Senza paura.
Ho saputo che con 30.000 € è possibile costruire una casa a basso consumo energetico.
La prego, mi dica il nome del fornitore, ne voglio acquistare almeno 10.
Mi interessano le case in legno, ma hanno un aspetto così poco italiano.
E’ ovvio! Se vuole costruire una casa prefabbricata a basso consumo deve per forza sembrare tedesca.
Provi a convincermi che non c’è il problema del fuoco.
Ripeta con me, lentamente: “Il legno non brucia”.
Non mi sembrano sicure, non c’è il rischio che un eventuale ladro possa sfondare la parete ed entrare in casa.
Mi sembra molto più probabile che il lupo cattivo possa soffiarci sopra.
Vorrei sapere il nome della ditta che costruisce l’abitazione di sette piani del progetto “Sofie” che ha resistito al test antisismico.
La CNR HAUS se non sbaglio.
Queste case in legno mi sembrano così diverse quelle “normali”.
Qualcuno le ha raccontato che sono delle vere e proprie abitazioni?
Il fatto che siano prefabbricate mi “suona male”.
Le evocano di più i container o i capannoni industriali?
Quanto durano? Non è che tra 10 anni dovrò buttarla via?
Sono garantite trent’anni, ma dopo vanno demolite e smaltite come l'amianto.
Il mio architetto mi ha fortemente sconsigliato l’acquisto e proposto di rivolgermi ad un’impresa tradizionale.
Non dubito affatto che si tratti di un parere disinteressato.
Secondo il mio architetto le vetrate vanno posizionate a nord, per godere di maggior luce d’inverno, se fossero a sud l’edificio si scalderebbe troppo durante l’estate.
Le ha anche raccomandato di realizzare il bagno in giardino e le camere al piano scantinato? Complimenti davvero.
In caso di rivendita, non rischio di trovarmi in mano un edificio senza valore.
Il rischio è alto, ma può sempre venderlo a me, se avesse delle difficoltà.
Vorrei acquistare una casa passiva su ruote.
Un camper passivo! Quanti km fa con un litro?
Possedendo un terreno agricolo non edificabile, ho pensato di costruirvi sopra una casa prefabbricata in legno.
E’ un’ottima idea, perché non ci ho pensato prima?
E’ sicuro che serva la concessione edilizia?
Devo essere sincero, comincio ad avere dei seri dubbi anch’io.
E’ possibile smontare la casa e rimontarla altrove?
Si, può anche portarla in campeggio o in spiaggia.
PERCHE’ LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO
Gentile Architetto, ho avuto il tempo e la pazienza di leggere tutti i suoi interessantissimi articoli e ammetto che sta nascendo in noi l’interesse ad avvicinarci alle case prefabbricate, ma … confesso pure che sinora lo scetticismo prevale sull’entusiasmo.
Un conto è parlarne ed informarsi, un altro è spendere i nostri sudati risparmi per acquistare una casa in legno. Insomma, mi di lei mi fido, ma…. glielo chiedo seccamente. Perché dovrei comperare una casa prefabbricata al posto di una solida abitazione in muratura?
Risposta altrettanto secca. E’ così convinto della solidità di quell’edificio?
Quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere l’abitazione ideale? L’elenco è lungo, ma provo a buttare li qualche termine alla rinfusa.
Qualità costruttiva, durata nel tempo, robustezza, stabilità statica, costruzione ecologica, sicurezza, tenuta al fuoco, antisismicità, isolamento termico, isolamento acustico, traspirabilità, salubrità dell’aria, funzionalità, luminosità, buone finiture, buon rapporto qualità-prezzo, costi di costruzione certi, tempi di costruzione brevi e, soprattutto, certi, alta rivendibilità sul mercato.
Una lista del tutto parziale, ci mancherebbe, senz’altro arricchibile con un minimo di impegno, ma sufficiente a rivoltarle la domanda. Dove collocherebbe la maggior parte delle abitazioni in muratura realizzate negli ultimi anni nel nostro paese? Vogliamo parlare del livello costruttivo di molta edilizia prodotta dalle fantomatiche società immobiliari e vendute ad alto prezzo durante i recenti anni del boom del mattone? O, ancora, della durata nel tempo di tante case costruite negli anni 80-90, bisognose di pesanti interventi di ristrutturazione, senza isolamenti e realizzate con materiali del tutto anti-ecologici. Parliamo del concetto di confort termico applicato ad edifici freddi d’inverno e roventi d’estate, dei ponti termici e delle coperture in laterocemento non coibentate.
Le case prefabbricate hanno innegabilmente i loro pregi, ma anche i loro limiti, di cui ho parlato a più riprese senza alcun problema. Le ditte di case in legno sono consigliabili in molti casi, ma in taluni altri converrà affidarsi ad una buona impresa tradizionale. Rispondono pressoché in pieno ai punti che le ho sopra elencato e penso che valga sempre più la pena di riflettere sulle risposte, oggettivamente non sempre efficaci, che l’edilizia del laterocemento dovrà dare da subito per fornire soluzioni valide in tema di isolamento termico, confort bioclimatico, bioedilizia, gestione chiara dei prezzi e della durata dei cantieri.
La produzione in serie delle case prefabbricate in legno assicura al cliente uno standard qualitativo dell’abitazione sempre alto e costante. Le case con difetti gravi sono rare e coperte dai 30 anni di garanzia. Possiamo dire altrettanto per il settore dell’edilizia tradizionale, afflitto dalla crisi economica, da costi crescenti, mancanza di innovazione e da uno scadimento qualitativo incontestabile? A fronte di ottime realizzazioni (a costi "adeguati"), i problemi costruttivi restano tutt’altro che sporadici e, soprattutto, resta l’indifferenza verso i temi dell’ecologia e del risparmio energetico.
IMPRESE DI COSTRUZIONI E CASE PREFABBRICATE
Pubblico integralmente un breve scambio di vedute con un impresario un po’ contrariato per alcune mie affermazioni, per chiarire la mia posizione sull’argomento.
“… Appare evidente la sua ostilità nei confronti delle imprese di costruzioni tradizionali, ritengo a causa delle esperienze negative con alcune di esse. Personalmente ho sempre offerto ai miei committenti un servizio di qualità a costi contenuti; semmai i maggiori problemi li ho riscontrati con gli architetti, a causa della poca attenzione verso la fase esecutiva. In molti casi mi sono dovuto inventare di sana pianta le soluzioni costruttive in cantiere, senza mai vedere un dettaglio o poter parlare con i suoi colleghi, forse troppo impegnati per sporcarsi le scarpe”.
La mia non è una battaglia contro le imprese di costruzioni, ma piuttosto un servizio di divulgazione per le case prefabbricate in legno. Si tratta di un settore nuovo e piuttosto sconosciuto, anche per le imprese ed i tecnici.
Ritengo sia corretto un confronto tra le case in legno e gli edifici tradizionali per porre in evidenza i pro e i contro dell’una e dell’altra tecnica costruttiva.
I molti articoli in cui si evidenziano i limiti delle case prefabbricate sono la prova che non intendo demonizzare le tecniche tradizionali per sostituirle sempre e comunque con le case prefabbricate, ma che è fondamentale distinguere i possibili campi di applicazione per scegliere con cognizione la tecnica costruttiva migliore.
Il cliente delle case prefabbricate richiede un basso consumo di energia, costruzione compiutamente ecologica, basse emissioni, costi e tempi certi, qualità garantita e certificata.
Ad oggi le imprese di costruzioni tradizionali non appaiono competitive rispetto a questi temi, se non a fronte di costi superiori. Da architetto, ho grandi vantaggi a colloquiare con le ditte di case in legno, in quanto la fase esecutiva viene predisposta a priori senza incognite e scelte da cantiere e …. le mie scarpe ringraziano.
“Le nuove normative hanno sollecitato anche noi impresari ad adottare tecniche costruttive a basso consumo, come l’adozione di mattoni alveolari, cappotti, tetti ventilati, serramenti isolati. Le mie abitazioni sono ecologiche, poiché i costi dei materiali bioedili sono gli stessi di quelli, per così dire, inquinanti. Piuttosto, ho avuto modo di visitare alcune case prefabbricate ed ho avuto una spiacevole sensazione di leggerezza, notando dei dettagli davvero poco gratificanti, soprattutto all’esterno dell’edificio”.
Le leggi in vigore stimolano le imprese ed i tecnici a migliorare gli edifici? Benissimo. Sul tradizionale si può e si deve fare molto. Una maggiore preparazione e sensibilità dei soggetti interessati porterà a mio avviso ad un innalzamento qualitativo delle nuove costruzioni in muratura.
Restano gli scogli culturali ed economici e questo lo sa anche lei.
Costruire bene costa. L’eliminazione dei ponti termici dall’edificio non è scontata e richiede una cura esecutiva che inizia sulla carta. E’ evidente che i committenti hanno le loro responsabilità, richiedendo a tecnici ed imprese sforzi economici che inevitabilmente avranno una ricaduta sulle soluzioni invisibili dell’edificio.
Il ricorso a manodopera non specializzata resta comunque una costante che, al momento, non può essere dimenticata.
Le case prefabbricate in legno costituiscono una soluzione costruttiva che non richiede particolari accorgimenti, che funziona e permette di realizzare edifici isolati ed ecologici con una spesa certa e contenuta.
I DIFETTI DELLE CASE PREFABBRICATE
Abbiamo ribadito più volte che le case prefabbricate rispondono perfettamente alle norme in vigore in materia antisismica e antincendio, elogiando il pieno controllo di ogni fase costruttiva, dallo stabilimento al montaggio in cantiere, la perfetta tenuta dei serramenti, gli assemblaggi millimetrici, la qualità biologica dei materiali, la pressoché assenza di difetti realizzativi e di ponti termici.
Possibile che sia tutto oro quello che luccica? E’ giunto finalmente il momento di metterci alla ricerca degli aspetti più oscuri e meno reclamizzati delle case prefabbricate, cercando di evidenziarne i possibili inconvenienti.
La premessa è la solita. Mi riferisco “sempre” alle ditte più conosciute del settore, escludendo case pseudo-prefabbricate o con pareti massicce in opera, abitazioni senza isolamenti o che fanno uso di prodotti a cui non inscrivibili nelle categorie di risparmio energetico o bioedilizia e a tutte le case prefabbricate non pre-assemblate in stabilimento.
Per questa categoria di abitazioni valgono tutte le considerazioni fatte sinora, gli attributi positivi e le attitudini elencate all’inizio di questo articolo. Le altre contribuiscono più che altro ad alimentare i sospetti e i preconcetti che colpiscono le case prefabbricate in legno, vincolandone la diffusione ad una clientela di nicchia particolarmente informata. La ricerca delle limitazioni d’impiego della tecnologia prefabbricata va riferita ai casi di applicazione edilizia in cui le costruzioni tradizionali in laterocemento appaiono obiettivamente superiori secondo parametri di giudizio oggettivi e dimostrabili.
Innanzitutto la tecnica realizzativa delle case prefabbricate si presta esclusivamente per interventi di nuova costruzione, escludendo applicazioni parziali, restauri e ristrutturazioni, eccezione fatta per sopraelevazioni di edifici (dove la maggiore leggerezza delle case in legno alleggerisce il carico che va a gravare sulle fondazioni rispetto al laterizio) o ampliamenti di fabbricati esistenti.
In tutti gli altri casi le tecniche di intervento tradizionali non sono sostituibili con la prefabbricazione.
Si deve inoltre tenere presente che sotto una superficie minima, solitamente 60-80 mq., il costo risulta eccessivo a causa dei costi fissi che scoraggiano l’utilizzo di queste strutture (le stesse ditte di case prefabbricate solitamente rifiutano la commessa per superfici inferiori). Il costo al mq. delle case in legno prefabbricate è inversamente proporzionale all’entità dell’intervento, teniamone conto se dobbiamo realizzare una piccola abitazione, poiché difficilmente sarà conveniente.
Le pareti interne delle case prefabbricate hanno sempre una funzione portante, per cui eventuali modifiche distributive successive risulteranno poco agevoli e senz’altro vincolate alle scelte planimetriche iniziali. In una casa tradizionale pilastri e setti in cemento armato costituiscono gli unici elementi portanti verticali, mentre le tramezze sono semplici tamponamenti leggeri e possono anche essere spostate agevolmente in un secondo tempo.
Le case prefabbricate in legno vanno progettata con attenzione a priori in tutte le componenti.
I tempi di costruzione estremamente ridotti obbligano ad uno studio accurato dell’impiantistica nelle case in legno, sin dalla fase progettuale, richiedendo un impegno maggiore sin dalla sua ideazione, anche da parte del cliente. Un cantiere tradizionale consente di farsi un’idea di massima dell’arredamento e la possibilità di vari ripensamenti in corso d’opera; la posizione delle prese e dei punti luce, spesso degli stessi sanitari, viene tracciata sul posto più volte e difficilmente sarà eseguita come da progetto.
L’obbligo di una progettazione minuziosa non necessariamente può essere considerata una lacuna delle case prefabbricate, ma è pur sempre un aspetto da non sottovalutare, che non consente troppe indecisioni.
Le case in legno non superano mai i 2, a volte 3, piani fuori terra. Si addicono perfettamente per gli impieghi costruttivi in ambito residenziale, in particolare abitazioni uni o bifamiliari, certamente molto meno per tipologie plurifamiliari di tipo condominiale e multipiano.
La composizione della parete esterna prevede un telaio portante in legno con interposto isolante, racchiuso sui due lati da tavole di legno multistrato. All’interno dell’abitazione vengono montati pannelli in cartongesso stuccati e tinteggiati (ignifughi, con eventuale applicazione di intonaco), mentre all’esterno viene applicato il cappotto isolante finito ad intonaco. E’ comunque possibile applicare su quest’ultimo dei rivestimenti in legno o pannelli leggeri in pietra ricostruita per modificare l’aspetto dell’abitazione ed adattarla formalmente alle prescrizioni locali o personalizzarla.
In ogni caso risulterà arduo e sconsigliabile l’utilizzo congiunto con parti in muratura, cemento o pietra.
Allo stesso modo, i fori delle finestre delle case in legno non potranno essere contornati da pesanti cornici in marmo, anche per evitare ponti termici, deleteri per il rendimento energetico dell’abitazione. Si potrà comunque utilizzare delle resine per la realizzazione dei contorni, ovviando a tale limitazione, qualora i regolamenti locali imponessero la loro presenza in facciata o si desiderasse arricchire i prospetti.
Concludendo, anche le case prefabbricate presentano alcune limitazioni di impiego, soprattutto in determinati contesti realizzativi (ristrutturazioni, fabbricati multipiano).
La vocazione per eccellenza di questo tipo di strutture resta sicuramente l’ambito residenziale per singoli interventi di nuova costruzione di tipo estensivo.
INFORMAZIONI O SEMPLICI SLOGAN SULLE CASE PREFABBRICATE?
Gentilissimo Architetto, sto quasi per concludere l’acquisto della mia casa prefabbricata con una nota azienda del settore, ma confesso che, dopo la lettura del suo articolo è subentrata in me una grande preoccupazione. Vengo subito al dunque. Dalle mie parti, in Toscana, il problema del caldo è piuttosto importante e l’agente della ditta di case in legno ha correttamente posto immediatamente il problema, suggerendomi un tipo di parete adatto a tenere fuori il caldo dalla mia abitazione, parlandomi appunto di sfasamento termico e di massa. Alla fine della mia ricerca tra i vari marchi di case prefabbricate ho deciso per concludere per quella con il valore più alto, tra 12 e 13 ore. Molte altre ditte, più blasonate, mi hanno parlato di sole 8-10 ore, per cui mi era sembrato di compiere la scelta più intelligente.
Leggendo e rileggendo i suoi suggerimenti, mi sembra di capire però che questo valore potrebbe essere poco attendibile e che l’isolamento estivo delle case in legno dipenda da molti altri fattori.
C’è il rischio di aver scelto superficialmente? Vorrei da lei un consiglio spassionato, magari con una spiegazione un po’ meno tecnica. Grazie.
Mi rendo conto che si tratta di una materia ostica e che, in questo caso, mi sono allontanato in parte dai presupposti del blog di comunicare con un linguaggio semplice, in parte volutamente.
La sua lettera mi dimostra che lo scopo è stato in parte raggiunto.
Un eccessiva semplificazione porta a banalizzare importanti temi relativi alle case in legno che acquistano una funzione più commerciale che tecnica.
Faccio un esempio. Dire che un vasetto di yogurth contiene pochi grassi, quasi sempre significa che sarà ricco di zuccheri. Dal punto di vista promozionale il messaggio è chiaro. Vuoi dimagrire? Compra questo yogurth! Nessuno ci ha detto che si tratta di un prodotto dietetico. Le informazioni sono pertanto corrette, perché i grassi sono inferiori rispetto ad un analogo prodotto, ma il nutrizionista sa bene che le calorie contenute in quel prodotto sono alte e che, trattandosi in gran parte di carboidrati a rapido assorbimento, si tratta di un alimento assai sconsigliabile per perdere peso.
Il settore delle case in legno prefabbricate sottende in gran parte regole di comunicazione commerciale che possono essere mascherate più o meno correttamente sotto l’apparenza di dati tecnici.
Costruiamo case prefabbricate in classe A, le nostre case in legno sono ecologiche, la trasmittanza è di 0,17, lo sfasamento di 10 ore. Possono rappresentare delle importanti informazioni, ma anche essere sfruttate come semplici slogan, senza un particolare significato. Cosa significa costruire in classe A? Realizziamo edifici CasaClima! In che senso? Viene rilasciato forse un regolare certificato energetico redatto da un tecnico abilitato, iscritto nell’elenco dei certificatori dell’Agenzia Klimhouse della Provincia di Bolzano, con tanto di targhetta? O forse si intende invogliare il potenziale cliente a ritenere che la sua futura casa sarà genericamente a basso consumo, sfruttando un immagine forte e persuasiva come quella di CasaClima? Cosa significa "case ecologiche"? Esiste un certificato che ne attesta il ciclo di produzione? Il legno è un materiale naturale, ma come viene prelevato nel caso specifico? Viene attuata una corretta riforestazione? Con che criteri si effettua la stagionatura? Vengono utilizzati impregnanti naturali come cere o sali di boro?
Senza rispondere direttamente alla sua domanda, spero di averle fornito una chiave di lettura per capire meglio il tipo di informazioni che le sono state fornite da questa ditta di case prefabbricate.
Il tema dello sfasamento termico è senz’altro importante per le case in legno, ma va contestualizzato, dando il giusto peso a quest’aspetto e pretendendo sempre un severo controllo su questo valore, richiedendo il nome dell’istituto che ne ha attestato il dimensionamento, ribadendo comunque che si tratta solo di un parametro energetico e, a mio parere, neppure del più importante.
Basare la scelta dell’azienda di case prefabbricate in legno su un semplice numero, magari "buttato li" dall’agente della ditta, mi sembra quanto meno poco accorto.
Tres Magnifique!
Image Credits: Photos included in magazine, and shown above, by Deb Kennedy for Retreat Style.
LE AZIENDE DI CASE PREFABBRICATE IN LEGNO
Il cliente delle case prefabbricate appare piuttosto confuso nel momento della scelta finale. Tutte le aziende contattate si mostrano serie e preparate, anche se non mancano differenze anche profonde tra le varie proposte. Quale ditta scegliere, dunque?
Facciamo un passo indietro. La prima importante selezione, in qualche modo, è già stata compiuta scartando le costruzioni tradizionali in laterocemento. Costruire bene in muratura è possibile, ma a costi superiori e a condizioni impegnative. Il principale vantaggio delle case prefabbricate è uno standard qualitativo sempre alto e la possibilità di realizzare edifici ecologici ed isolati a prezzi interessanti con una tecnologia semplice ed accessibile. Esistono moltissimi casi di edifici certificati in Classe Casaclima A o addirittura Gold in provincia di Bolzano, costruiti interamente in muratura. Dietro a queste realizzazioni c’è sapienza tecnica e progettuale e la volontà di tutti i soggetti, dai progettisti alle imprese, sino alla committenza, di costruire edifici efficienti energeticamente, con materiali di qualità e soluzioni costruttive senza compromessi. Uno standard piuttosto lontano dall’edilizia in subappalto di tutti i giorni.
Ovviamente non tutte le aziende di case prefabbricate offrono le medesime garanzie costruttive, ma si deve ribadire l’alto livello generalizzato del settore delle case in legno. E’ importante però distinguere tra le tecnologie mirate al risparmio energetico e le ditte che, al massimo, fanno risparmiare sul prezzo iniziale.
Queste ultime, a fronte di un listino allettante, non sono chiaramente in grado di costruire edifici a basso consumo energetico, ma, al massimo, casette da giardinaggio … in versione maxi. Un prezzo eccessivamente basso dovrebbe essere sufficiente per scartare a priori queste ditte per le destinazioni abitative. Chiaramente di prefabbricato queste costruzioni hanno poco o nulla. Quasi sempre si tratta di un semplice assemblaggio in opera di tavole di legno proveniente dall’est europa, senza isolamenti sulle pareti esterne e sul coperto. Le aspettative di vita di queste abitazioni sono oltretutto molto basse, rendendone poco interessante l’acquisto sul medio termine, mentre ci si dovrà aspettare condizioni di confort termico assai scadenti sia d’estate che d’inverno, manutenzioni continue e gravose, attacchi di funghi e insetti, soprattutto in condizioni di umidità persistente.
Scartate, mi auguro, le casette in legno spacciate per case ecologiche a basso consumo, restano le case prefabbricate in legno propriamente dette. Semplificando, sul mercato italiano esistono due macrocategorie di aziende. Da un lato i produttori storici di case in legno, per lo più tedeschi ed austriaci, con grande esperienza e numeri di produzione importanti in tutta Europa, dall’altro piccole ditte di case prefabbricate, quasi sempre italiane, importatori ed assemblatori di case prefabbricate prodotte all’estero.
Nel primo caso, l’alto livello costruttivo si scontra con un minore adattamento alla specifica problematica del singolo, una minore flessibilità ad uscire dagli standard e nella contrattualistica. La qualità costruttiva delle aziende storiche di casa prefabbricate resta un riferimento per tutto il settore e difficilmente sono riscontrabili grosse differenze di prezzo tra le varie ditte. Le soluzioni tecniche, pur con le dovute differenze, presentano notevoli similitudini, a conferma dell’evoluzione storica di tutto il settore.
Da qualche anno sono comparse sul mercato parecchie aziende di case prefabbricate ad ampliare la base delle proposte costruttive per il cliente italiano. La qualità di queste case in legno è solitamente interessante, anche se la produzione è affidata per lo più a ditte straniere, quasi sempre dell’ex jugoslavia. Un notevole vantaggio è la buona flessibilità offerta al cliente a partire dall’adattamento progettuale, sino alle modalità dei pagamenti.
Farsi redigere molti preventivi a pioggia non è sempre la migliore soluzione per poter confrontare le varie offerte criticamente, ma converrà concentrarsi su un paio di ditte di case prefabbricate per poi valutare nel dettaglio gli aspetti economici.
Il mio banale suggerimento resta pertanto quello di visitare parecchie case campione o case prefabbricate in costruzione, prima di decidere l’azienda costruttrice, come può essere un’ottima idea sentire il parere e l’esperienza di chi ha già costruito una casa in legno con una di queste ditte.
SCONSIGLIARE LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO
L’entusiasmo dei miei clienti per le case prefabbricate non di rado trova un inatteso ostacolo nel sottoscritto. Ma come, Architetto, proprio lei che ha sempre decantato senza riserve i pregi delle case in legno?
In effetti la tecnica costruttiva delle case prefabbricate in legno, proprio perché possiede determinate caratteristiche, richiede che l’edificio rispetti in pieno alcuni concetti di fondo.
Una tipica situazione è un progetto non pensato per essere realizzato in legno. Capita di frequente il cliente che ha già ottenuto la sua bella concessione edilizia e desidera un preventivo. Il progetto dell’architetto, nel 99% dei casi, ha previsto una costruzione tradizionale in laterocemento, basata sull’impiego di pilastri in c.a., muri esterni in poroton con cappotto, tramezze in laterizio da 10 cm., con muri in pietra a vista, logge, rientri, sporti, enormi vetrate. Il tutto basato su di una pianta estremamente “movimentata”, con poca o nulla attenzione all’orientamento. Parlando di efficienza energetica degli involucri edilizi questa è senz’altro una situazione sfavorevole, che fa crescere proporzionalmente i costi a causa delle “inutili” complessità costruttive.
Un'altra circostanza frequente è la richiesta di piccole o piccolissime case prefabbricate. In questo caso molte aziende non sono interessate a costruire questi edifici ponendo il vincolo di una superficie coperta minima di almeno 60-70 mq. La ragione è che ogni costruzione è gravata da molti costi fissi che rendono il costo della piccola abitazione fuori mercato. Per essere più chiari, il costo al mq è inversamente proporzionale alla superficie dell’intervento e diventa eccessivo sotto una certa soglia. Architetto, ma quanto costano queste belle case prefabbricate? Ebbene, dipende soprattutto dalla grandezza, ancora più che dalle finiture e dall’impiantistica. Sparare una cifra indicativa come 1.300 €/mq significa poco o nulla se il cliente non ha chiarito le proprie esigenze.
Gli interventi in tecnica mista sono quasi sempre poco graditi a chi costruisce case prefabbricate. Presenza di vincoli come ascensori o muri esistenti da mantenere possono essere aggirati non senza difficoltà, ma non pretendiamo di far coesistere strutture in cemento armato o laterizio all’interno di queste case in legno. In questo caso l’unico approccio accettabile è quello della costruzione di legno in opera, senz’altro più flessibile della prefabbricazione (ma scordiamoci certe prestazioni energetiche).
Infine ecco l’ultima categoria, purtroppo anche la più diffusa. Ho un grande rispetto per chi deve fare i conti con un budget limitato, ma prendere lucciole per lanterne non è sempre giustificabile. Le case prefabbricate in legno costano almeno quanto quelle tradizionali. Si tratta di un prezzo equo e ampiamente legittimato dall’alto isolamento termico che consente grandi economie negli anni sulle bollette di luce e gas. Tuttavia non conosco nessun produttore che costruisca case prefabbricate ecologiche a risparmio energetico a prezzi irrisori. O meglio, si trovano sul mercato molte ditte di case prefabbricate che offrono “casette” in legno a prezzi bassi spacciate più o meno in buona fede per case in legno a basso consumo (e vorrei evitare di parlare delle famigerate “case su ruote”). Si tratta, spero sia chiaro, di “qualcos’altro” rispetto all’oggetto di questo blog, poiché sotto certe cifre non è oggettivamente possibile scendere. Un buon rapporto qualità/prezzo è sempre auspicabile, ma non abbiate la pretesa di acquistare per cifre a soli 4 zeri una villetta singola a basso consumo realizzata in bioedilizia. La qualità costruttiva, certificata e garantita dalle ditte serie del settore, unitamente all’adozione di sistemi costruttivi collaudati e condivisi da parte dei maggiori produttori di case prefabbricate porta i prezzi ad essere piuttosto livellati in una precisa fascia di prezzo.
Una progettazione accorta e scelte intelligenti consentiranno comunque notevoli risparmi senza compromessi qualitativi, ma ritengo molto arduo abbinare una realizzazione affidabile ed efficiente ad un costo inferiore a 1.000 €/mq “chiavi in mano” per le case prefabbricate.
LE CASE PREFABBRICATE E IL LEGNO
Il legno è un materiale tradizionalmente presente nelle nostre costruzioni per la realizzazione di tetti e solai. L’impiego massiccio nei decenni passati di solette e coperture in laterocemento, anche per l’edilizia abitativa, ha relegato il legno a semplici funzioni di finitura, come pavimenti, porte e finestre.
Al contrario, nei paesi del Nord Europa, questo materiale ha sempre trovato un largo utilizzo per funzioni strutturali, sino alla realizzazione di edifici completamente in legno, tipici delle zone alpine.
Il legno è una materia prima assolutamente naturale ed ecologica, soprattutto se il prelievo e il taglio del legname vengono affiancati da una adeguata e regolare piantumazione in un ciclo pienamente chiuso e sostenibile.
Strutturalmente il legno è in grado di resistere benissimo sia a trazione che a compressione, abbinando una notevole resistenza strutturale, leggerezza ed alte capacità isolanti, sia termiche che acustiche.
Se ci fossero dubbi sulle capacità portanti del legno basti pensare alle notevoli possibilità strutturali offerte dalle travi in lamellare, in grado di superare senza difficoltà distanze superiori a 100 metri, senza pilastri intermedi.
Per comprendere sino in fondo i pregi del legno, si pensi al pesante impatto ambientale dei cementifici e delle industrie siderurgiche dell’acciaio o agli alti consumi energetici dei vecchi fabbricati in laterocemento. Al contrario, il processo costruttivo delle case prefabbricate in legno prevede un ridotto fabbisogno di energia rispetto a quello degli edifici tradizionali, grazie alla facile lavorabilità del materiale.
Il legno è completamente biodegradabile e riciclabile e gli stessi scarti di lavorazione possono essere reimpiegati per la produzione di biomasse come il pellet da cui trarre energia pulita.
Trattato naturalmente, senza impiego di impregnanti chimici o di sistemi di essiccatura scorretti, il legno resiste perfettamente alla prova del tempo, come ci dimostrano tutte le coperture, i solai e gli edifici in legno giunti sino a noi perfettamente conservati.
Il legno è un materiale vivo, in grado di adattarsi efficacemente alle diverse condizioni ambientali, assorbendo e rilasciando l’umidità presente nell’aria degli ambienti in modo efficace e reversibile ed impedendo la formazione della condensa nelle abitazioni all’origine di funghi e muffa.
La scelta delle essenze legnose da impiegare per la costruzione delle case prefabbricate ovviamente andrà effettuata valutando la disponibilità del materiale in loco, con minimi consumi energetici per il trasporto del legname e privilegiando le conifere rispetto alle latifoglie, per la maggiore protezione naturale data dalle resine.
A CRITICHE ALLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO
PRENDO SPUNTO DA QUESTA LETTERA CHE PONE INTERESSANTI CONTESTAZIONI, NON PRIVE DI QUALCHE ELEMENTO DI RAGIONE.
Anch’io nel tempo avevo visto le case in legno simpatiche e pratiche, con il gusto di vivere il legno.
Vedo però che le uniche case cosiddette di un certo livello nascondono il legno, o hanno il gusto tedesco (discutibile, le trovo orribili); inoltre, cosa importante, hanno dei prezzi esorbitanti se visti dal mio stipendio. Poi sento lei che parla di impiantistica di alto livello e di finiture d'eccellenza e io avendo lavorato con mio padre che ha fatto l'elettricista per 45 anni ho scoperto che le cosiddette finiture d'eccellenza non sono nient’altro che classiche truffe a scapito del cliente finale (con alti sconti all'installatore e un prezzo di listino assurdo).
Vedo poi le case prefabbricate estoni e rumene e mi viene detto da lei che usano legno scadente e colle tossiche.
E poi dato che tutte le ditte di case in legno blasonate ora costruiscono in Cina o nel sud est asiatico non credo molto che qualcuno mi possa assicurare la qualità. Nel caso ormai è difficile crederci.
Io ho una macchina coreana con marchio americano, motore coreano e telaio tedesco (e' una marca considerata scadente, ma va bene e 4 anni fa' era l'unica a GPL........ah, le faccio presente che tutti ora fanno le auto a gas, anche le marche serie).
Sicuramente non so se riuscirò ad avere una casetta in legno dato che ora, con la scusa dell'ecologia, costano più della muratura (settore un po’ in crisi al momento), ma se riuscissi a farmela sicuramente andrei dai rumeni, cosi riesco a gestirmi tutte le componenti ed avere una casa classica, simpatica e non tedesca.
Perche la casa in legno tedesca sarà comoda, ma ogni volta che esci in giardino si vomita....
Comunque, a parte lo sfogo, trovo interessante che qualcuno si impegni in un sito così e accenda qualche discussione sull'edilizia e sul suo impatto ambientale, anche se penso che ora l'ecologia sia solo una moda e che pochi ci credano veramente.
Sul gusto tedesco delle case in legno possiamo essere più o meno vicini. Si tratta tuttavia di considerazioni assai personali, ma l’origine delle case prefabbricate è chiara e l’immagine che al momento ne viene data in Italia non può essere diversa. I numeri d'altronde parlano chiaro. Si costruiscono ancora poche case in legno nel nostro paese, per cui anche un banale catalogo solitamente è la semplice traduzione di una brochure tedesca od austriaca.
Però mi permetto di dissentire su un aspetto. Le case prefabbricate in legno sono una semplice tecnologia, alternativa alla muratura tradizionale. Non mi sembra che ci siano particolari limiti formali al loro utilizzo.
Da progettista non mi sento vincolato, al contrario trovo stimolante adattare il mio lavoro, sfruttando le notevoli potenzialità delle case prefabbricate.
Sui prezzi delle case in legno posso essere in linea di principio d’accordo con lei. Sicuramente le case prefabbricate potrebbero costare meno, ma non penso che l’edilizia tradizionale riesca ad essere molto competitiva se le si chiede di replicare efficacemente sul piano del risparmio energetico spinto.
Anche di questo ho parlato abbondantemente. In ogni caso non mi paragoni l’edilizia da battaglia con le case in muratura a basso consumo. Le risposte in quest’ultimo caso sono ottime, ma a prezzi assai elevati, sicuramente maggiori rispetto ai costi medi delle case prefabbricate in legno.
Comprendo il suo ragionamento sulle maggiorazioni relative alle case prefabbricate chiavi in mano . Può sempre limitarsi ad acquistare il grezzo avanzato e terminare in proprio i lavori. Il risparmio può essere interessante, ma ovviamente si va a perdere il vantaggio del prezzo certo finale.
Non ho preclusioni verso le ditte di case in legno dell’est. Anzi, sono molto interessato e mi è capitato anche di recente di visitare una di queste aziende in Bosnia. Lo standard qualitativo di queste case prefabbricate non è però sempre compatibile con la normativa italiana, per cui vanno fatte delle valutazioni tecniche che non sono certo a portata del cliente finale. L’unico mio suggerimento è di evitare di improvvisare con il miraggio del risparmio a tutti i costi. Le buone ditte rumene di case in legno esistono, ma lei è sicuro di capirci davvero qualcosa, con tutto il rispetto? Le garantisco che le ditte di case prefabbricate tedesche, austriache od altoatesine non costruiscono in Cina, ma prelevano il legname dalle foreste in Germania, vicine agli stessi stabilimenti.
Concludo collegandomi infine alla parte finale della sua lettera.
Mi auguro davvero che l’ecologia non sia una moda ed, anzi, sono convinto che sia piuttosto una concreta speranza per il nostro futuro. Senz’altro molte aziende di case in legno cavalcano l’onda ecologista senza troppa convinzione. Alcune di esse spariranno, come vuole la legge del mercato e, tuttavia, non possiamo restare indifferenti al fatto che il nostro territorio sia stato fortemente urbanizzato, con criteri altamente speculativi, sino ai nostri giorni.
Il fatto incontestabile è che non siano solo i media, ma soprattutto le normative, da quelle locali sino alle leggi nazionali ed europee, che vanno decisamente nel senso della sostenibilità e questo vale oramai per tutti i settori, dall’industria all’edilizia, appunto.
CASE PREFABBRICATE. UN CASO PRATICO
Buongiorno Architetto, sono una professionista che finora ha lavorato sulle costruzioni tradizionali. Avevo già sentito parlare di questo tipo di costruzioni, ma solo ora mi ci sono avvicinata così tanto da pensare di utilizzare questa tecnologia per la mia casa vacanze che devo costruire.
Primo problema: la casa si trova in Liguria ad un’altitudine di 350 metri a 6/7Km dal mare. E’ possibile utilizzare questa tecnologia per case con ambiente marino intorno? La salsedine che effetti ha? Tra le varie case costruttrici ho trovato opinioni diverse, anche se nessuna diretta al problema specifico. Non vorrei trovarmi una casa che abbisogna di manutenzione ogni due anni.
Il problema della salsedine (anch’io ho una vecchia casa sul mare in Liguria) riguarda non solo le case in legno, ma tutte le costruzioni in genere. Per ovviare al problema si dovrebbe migliorare l’efficienza dell’involucro esterno. Le parti in legno a vista dovrebbero essere trattate con un impregnante adeguato, mentre il cappotto isolante provvederà alla protezione della struttura delle pareti esterne. Per evitare il fastidioso distacco della tinteggiatura, tipico delle zone di mare, il metodo migliore resta senz’altro l’esecuzione di un intonaco colorato, assai più resistente alla salsedine.
Secondo problema: la casa si trova vicino al centro del paese, per cui ci sono dei vincoli da rispettare, non esagerati, ma ci sono. In particolare è necessario mantenere la classica tipologia di costruzioni liguri: tinteggiatura esterna a scelta del Comune, persiane alla genovese verdi, serramenti in metallo bianco, sporti di tetto alla gronda mantenuti in cm.40, nessuno sui timpani di facciata. Non ho visto nessun progetto da catalogo che avesse questa caratteristica. Avevano tutti il classico tetto sporgente con legno a vista nell’esterno della casa. Non vorrei che questo sia un obbligo della tipologia di costruzione, che non posso adattare alla mia costruzione ligure.
Le case a catalogo non devono fuorviare. Le case prefabbricate sono una semplice tecnica costruttiva delle pareti esterne e non devono creare vincoli architettonici di alcun genere. Sul mercato esistono molte ditte in grado di realizzare una costruzione come la sua virtualmente indistinguibile da un edificio in muratura.
Terzo problema: la sicurezza. Sulle finestre dei bagni e del vano scale, che saranno piccole a nord e nord/est monterei delle inferriate. Mentre sulle finestre delle camere e della zona giorno, che sono grandi a sud/est con una magnifica vista mare, vorrei evitare le inferriate e mettere direttamente i serramenti blindati con vetro antisfondamento. Un paio di ditte che ho contattato hanno storto il naso sulla sicurezza dell’infisso montato su una struttura della casa in legno per il peso e, dicono, per la sicurezza. Lei, che lavora nel settore, cosa mi può dire?
Gli infissi esterni devono possedere vari punti di chiusura sull’anta stessa. HAAS FERTIGBAU fornisce come standard 3 punti di chiusura per anta, maggiorabili a 7 o oltre e permette di montare vetri di sicurezza o antisfondamento. E questo vale per molte altre ditte, per cui scarti senza indugio eventuali aziende poco disponibili in tal senso.
Quarto problema: la casa non è grande e il terreno pure. Devo presentare una DIA in variante, per la quale sono già d’accordo col tecnico comunale, per beneficiare del piano casa e per accorpamento di un volume. Alla fine la casa uscirà 55mq su due piani (110mq in totale) a forma di L, più se me lo passano in Comune un terrazzo al piano primo che faccia da piccolo portico al piano terra. Il terreno è un fazzoletto di 17m x 11m circa. Con queste dimensioni, è conveniente questo tipo di costruzione? Sui vari siti ho trovato solo case immense su terreni immensi.
I costi fissi penalizzano in parte le case prefabbricate in legno. Un confronto va effettuato comunque con un edificio in muratura di pari caratteristiche o quanto meno, concepito in bioedilizia ed efficiente energeticamente. I vantaggi economici non saranno gli stessi delle case in legno di grandi dimensioni, ma ci sono sicuramente.
Trovandosi in Liguria, il terreno è scosceso, ma lo farei pianeggiante costruendo un piano che in Comune ritengono interrato, io lo ritengo parzialmente interrato, perché anteriormente è fuori terra, mentre posteriormente è entro la terra. In questo modo si crea un piano di circa 100/120mq su cui appoggiare la casa. A quanto ho capito, questo piano interrato lo dovrò comunque prevedere con costruzione tradizionale.
Le fondazioni e il piano interrato dovranno essere realizzati con una struttura in cemento armato, tradizionale o prefabbricata. La ditta di case in legno fornirà i carichi statici e i dettagli esecutivi del bordo superiore del solaio a cui andrà ancorata la casa prefabbricata. Le ditte di case in legno prefabbricate non sono in grado di occuparsi di questo aspetto realizzativo, per cui non ci sono alternative.
Non voglio ottenere una casa in classe A, dato che comunque rimane una casa vacanze, né una casa biologica a tutti i costi. Ma se con questo tipo di costruzione posso ottenere una casa energeticamente più efficiente rispetto ad una tradizionale allo stesso costo, sarei orientata per questo tipo di costruzione.
Le case in muratura permettono ottimi rendimenti energetici a costi comunque superiori e richiedendo notevoli attenzioni costruttive e impegno in fase esecutiva, come l’eliminazione dei ponti termici. La semplicità delle case prefabbricate in legno consente di concentrarsi maggiormente sugli aspetti progettuali ed architettonici, con risultati in ogni caso significativi.
Infine, Lei mi consiglia di sentire dei preventivi quando sono ancora in fase di progetto, oppure a progetto finito e presentato in Comune? Anche in questo caso ho trovato linee diverse tra i vari produttori.
Inizierei già la ricerca. Individuata una buona ditta sarà possibile impostare il progetto tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche delle case prefabbricate e, tuttavia, non ci sono particolari modifiche da operare su un progetto concepito per una realizzazione tradizionale in laterocemento. Al massimo si tratterà di eliminare dei pilastri e diminuire lo spessore dei muri esterni ed ispessire quello delle pareti interne, che avranno funzione portante.
LO SFASAMENTO NELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO
IL TEMA DELLA PROTEZIONE DAL CALDO ESTIVO E’ STATO AFFRONTATO IN PIU’ DI UN’OCCASIONE, MA SI TRATTA SEMPRE DI UNA QUESTIONE DI ESTREMO INTERESSE PER IL CLIENTE DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO.
La normativa italiana ha imposto di fatto alle aziende produttrici di case prefabbricate la necessità di adattare alle caratteristiche climatiche del nostro paese le soluzioni tecniche utilizzate nei paesi di origine ed, in particolare, di migliorare la capacità di difendere gli ambienti interni dalle alte temperature estive.
Il Decreto Legislativo 311/06 definisce i requisiti minimi estivi dell’involucro edilizio per il controllo della cosiddetta "inerzia termica". In sostanza, il decreto prevede per alcune fasce climatiche l’obbligo di rientrare in un valore minimo per la massa superficiale dei muri esterni e del tetto, che dovrà superare i 230 kg/m2, intonaci esclusi.
Il decreto permette di utilizzare in alternativa tecnologie e materiali innovativi che permettano di contenere le oscillazioni della temperatura degli ambienti in funzione dell’irraggiamento solare. Si tratta di un aspetto complesso, ma importante, che permette di calcolare in modo corretto l’isolamento delle partizioni opache leggere, come i muri e i pacchetti di copertura delle case prefabbricate, in grado di difendere efficacemente dal caldo pur utilizzando una semplice struttura a telaio.
Si parla allo scopo di "trasmittanza termica periodica", ovvero una delle proprietà termiche dinamiche che caratterizzano l’inerzia termica dell’involucro edilizio, un parametro fondamentale per descrivere il comportamento della struttura nei confronti dei carichi termici esterni che lo attraversano.
Il calcolo della massa viene effettuato, normalmente, considerando un regime termico "stazionario". Si suppone infatti che la differenza tra le temperature, all'esterno e all'interno dell'edificio, sia costante nel tempo. Tale simulazione, accettabile per il calcolo energetico durante la stagione invernale, porta a risultati errati nella ricerca della prestazione in regime estivo delle case prefabbricate, in quanto durante l'arco della giornata la temperatura esterna e quella interna hanno continue variazioni, richiedendo delle valutazioni di tipo dinamico.
Trattandosi di un calcolo assai complesso, non è mia intenzione entrare troppo nel tecnico, ma è utile sapere che si definisce trasmittanza termica periodica il parametro che valuta la capacità di un elemento opaco di sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell’arco delle 24 ore ed andrà riferita non solo alla massa, ma anche sulla base delle caratteristiche termo-fisiche dei materiali (conducibilità termica, spessore, calore specifico e densità) e dalla stratigrafia della struttura e terrà conto del fattore di attenuazione e del coefficiente di sfasamento temporale.
Si parla spesso di "sfasamento" dell’onda di calore, temine che sta diventando una sorta di slogan dei produttori di case prefabbricate in legno per definire la qualità estiva di una parete, così come si utilizza la trasmittanza per indicare le capacità di isolamento delle case prefabbricate. Se non si conosce l’esatto significato di questi termini si rischia di farsi condizionare superficialmente da parametri che estrapolati dal contesto costruttivo appaiono poco significativi, se non fuorvianti.
Genericamente, se una parete, in laterizio o di legno, non garantisce uno sfasamento accettabile la temperatura di un ambiente interno risente in breve tempo dei valori raggiunti all'esterno.
In soldoni, se affermo che le pareti delle case in legno sono in grado di fornire uno sfasamento di 10 ore, otterrò un buon risultato in termini commerciali, ma non avrò reso un buon servizio al mio potenziale cliente, in quanto:
- Lo sfasamento in ore tra l’onda esterna e quella interna è solo uno dei fattori che determina le caratteristiche microclimatiche esterne ed è la capacità di una parete a far sentire più tardi, nel tempo, gli effetti termici che si hanno all'esterno.
- Andrebbe correttamente valutata la capacità di smorzamento dell’onda stessa da parte della parete, ovvero la riduzione del valore di temperatura verificatosi nel tempo.
- Le vetrate, molto più delle pareti, definiscono l’effettivo guadagno termico estivo. Esse andranno correttamente dimensionate e protette dall’eccesso di radiazione solare.
- Lo sfasamento dovrebbe essere, al pari della trasmittanza, certificato da un ente esterno autorevole e non costituire un dato approssimativo ed opinabile.
Il cliente delle case prefabbricate in legno deve dunque sapere che le soluzioni sul mercato sono in grado di difendere efficacemente dal caldo estivo, ma che non si può prescindere da una accorta progettazione bioclimatica dell’involucro edilizio.
ABC DELLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO
IN POCO TEMPO, DA SETTEMBRE 2008, QUESTO PICCOLO BLOG E’ CRESCIUTO E METTE A DISPOSIZIONE UNA GRANDE MOLE D’INFORMAZIONI, SEMPRE LIBERAMENTE SCARICABILE ED UTILIZZABILE DA CHI LEGGE.
Una guida sempre più completa alle case in legno, ma anche tanto materiale da leggere più o meno tematico. Un lavoro faticoso, a volte dispersivo. Molti lettori si saranno accorti che, di tanto in tanto, vecchi post vengono riproposti in home page.
Lo ritengo un buon sistema per offrire contenuti interessanti sule case prefabbricate ai nuovi lettori blog e per rinfrescare, a chi mi legge da tempo, argomenti sempre attuali, ma poco visibili a causa della struttura stessa del sito.
Tra tanti articoli sulle case in legno prefabbricate ve ne sono alcuni che potrebbero essere INDISPENSABILI o, quanto meno, più importanti di altri, soprattutto per chi si accinge solo ora ad affrontare il tema "case in legno".
L’origine delle case prefabbricate in legno
Il presente delle case prefabbricate in legno
Il futuro delle case prefabbricate in legno
Un breve excursus tra origine, situazione del mercato in Italia e prospettive del settore delle case in legno.
L’utilizzo delle case prefabbricate – PT.1
L’utilizzo delle case prefabbricate – PT.2
Le case prefabbricate sono case normali, ma conoscerle a fondo permette di sfruttarne a fondo il potenziale, con un notevole risparmio economico e minori emissioni nell’ambiente.
Il prezzo delle case in legno
I costi delle case prefabbricate in legno
Le ditte di case prefabbricate in legno sono tante e la scelta non sempre facile. Un piano economico ben fatto ci consente di pianificare la spesa con precisione ed evitare sorprese sgradite.
Il rendimento energetico delle case prefabbricate
Le prestazioni energetiche delle case prefabbricate sono indiscutibili, ma è consigliabile conoscere a fondo la tecnologia, per massimizzare il risparmio dovuto all’isolamento termico in rapporto alla zona climatica ed alla forma dell’edificio.
Gli impianti per le case prefabbricate in legno
Le case prefabbricate a basso consumo di energia non richiedono grandi investimenti per il riscaldamento ed il raffrescamento. Ecco una breve carrellata dei sistemi impiantistici principalmente adottati sulle case in legno.
Case prefabbricate al grezzo o chiavi in mano?
Quasi tutte le aziende di case prefabbricate offrono vari livelli di finitura per le proprie proposte. Le ragioni sono molteplici, ma al cliente delle case in legno interessa valutare i pro e i contro tra una casa prefabbricata da finire e una soluzione senza pensieri.
Il mio consiglio resta ovviamente quello di scaricare con calma tutti gli articoli sulle case in legno o, quanto meno, di dare un'occhiata all'elenco delle CATEGORIE, in cui è possibile trovare una suddivisione di tutti i post per argomenti e temi specifici.
CASE PREFABBRICATE PLURIFAMILIARI
Dovendo nel 2011 realizzare un residence di circa 20 appartamenti destinati esclusivamente a clienti tedeschi, avevo pensato di realizzarli in bioedilizia con materiale in legno. Il mio progettista del posto, mi sconsiglia tale tipologia, in quanto la differenza di prezzo è talmente minima che non conviene, inoltre sostiene dovendo richiedere un mutuo e contributi regionali la struttura in legno non viene finanziata.
Le aziende di case prefabbricate non hanno un buon rapporto con i tecnici italiani. Le stesse imprese di costruzioni vedono con sospetto, soprattutto in tempi di crisi, la concorrenza di costruttori alternativi, in grado di erodere loro quote di mercato, particolarmente in prospettiva.
Le strategie di comunicazione delle ditte di case in legno non si discostano particolarmente da quelle adottate nei paesi di origine, in cui le figure di tecnici e progettisti appaiono più flessibili rispetto al ruolo che architetti, geometri ed ingegneri ricoprono nel nostro paese.
Il cliente tedesco può rivolgersi ad un unico interlocutore, la ditta di case prefabbricate, appunto, in grado di occuparsi di tutti gli aspetti, dalla progettazione all’ottenimento dei permessi edilizi, sino alla costruzione chiavi in mano, senza conflitti di competenze e con grande semplicità per il cliente finale, maggiormente concentrato sugli aspetti pratici.
In Italia questo modello non è compatibile con le procedure in vigore e richiede un adattamento non sempre indolore, con aggravio di costi ed inevitabili problematiche.
Ecco perché le soluzioni “chiavi in mano” sembrano le uniche sensate per il cliente italiano, se si vuole godere appieno dei vantaggi delle case in legno prefabbricate.
Il prezzo certo è una caratteristica di grande interesse delle case di legno, che permette di programmare con scrupolo un piano economico concreto, senza rischi ed imprevisti. Per il cliente privato si tratta di un grande valore aggiunto, in quanto l’incertezza legata a tempi e costi può rendere insostenibile la costruzione rispetto alle entrate familiari. Prezzo certo significa però poco margine di trattativa con la ditta di case in legno. Un pregio che si rivela un problema, qualora l’interlocutore sia un costruttore immobiliare il cui fine sia, ovviamente, un adeguato ed inevitabile guadagno di impresa. Le normative attuali in tema di risparmio energetico proteggono rispetto al passato il cliente finale da speculazioni edilizie, in particolare relative all’isolamento di tetti e pareti, e costringono gli immobiliaristi ad investire maggiormente sull’efficienza energetica degli edifici. Le case prefabbricate in legno possono costituire una valida alternativa anche sul piano economico ai sistemi costruttivi tradizionali, ma si devono tenere presenti alcuni vincoli che potrebbero limitarne l’impiego in un ambito meramente immobiliare.
Pur non sussistendo particolari problemi per una ampia personalizzazione delle finiture nelle case prefabbricate, l’impiantistica andrà studiata il più possibile su misura e non dovrebbe quasi mai essere tracciata sul cantiere, come è consolidata prassi per le costruzioni in muratura. La predisposizione va inserita direttamente in fase di produzione e questo potrebbe rivelarsi un’incognita qualora l’acquirente finale acquisti una casa prefabbricata già montata. Il problema non si pone, ovviamente, qualora la vendita avvenga “sulla carta”.
Lo stesso spostamento di una parete o di un sanitario richiede attenzioni aggiuntive, non sempre desiderabili da parte dell’impresa.
Dal punto di vista dei costi, l’impresa può avere una certa convenienza a gestire autonomamente le finiture, affidandosi piuttosto ad un secondo livello (grezzo con impianti). I margini di sconto sono sempre possibili, soprattutto considerando l’interesse della ditta di case prefabbricate nel chiudere un contratto importante per una fornitura multipla di edifici.
In conclusione, le case prefabbricate in legno possono prestarsi favorevolmente anche per iniziative immobiliari di una certa entità, per cui sia richiesto un controllo dei costi e della tempistica, costruzione in bioedilizia e risparmio energetico certificato.
CASE IN LEGNO PREFABBRICATE
L’alto isolamento termico delle case prefabbricate garantisce bassi consumi e minime emissioni, un notevole risparmio energetico ed un comfort abitativo del tutto naturale.
La costruzione prefabbricata, basata su un ciclo produttivo sostenibile a basso impatto ambientale, consente un’alta qualità realizzativa, costi certi e tempi di realizzazione veloci.
Le case in legno proteggono dal rumore e dal rischio sismico, durando nel tempo con minime manutenzioni.
Ma cosa sono le case in legno prefabbricate?
Le case prefabbricate sono edifici basati sull’impiego del legno come materiale di costruzione principale, sia per le strutture orizzontali (pareti esterne ed interne), che per il tetto ed i solai.
Vanno sempre ancorate al suolo su platea e fondazioni in cemento armato e sono edifici a tutti gli effetti, che necessitano di un progetto e di una regolare concessione edilizia.
Alle case in legno si richiede di rispettare le normative in vigore in tema di antisismica, tenuta al fuoco, sicurezza nei cantieri e di recepire le prescrizioni dei regolamenti edilizi e dei piani urbanistici comunali.
I moderni edifici in legno utilizzano diverse soluzioni costruttive e una combinazione di un pacchetto di materiali (strutturali, isolanti e di finitura) per la realizzazione del tetto e delle pareti. Si tratta di tecniche costruttive innovative e moderne, che si basano sulla consolidata tradizione edilizia dei paesi del Nord Europa, che hanno sempre utilizzato il legno per realizzare i propri edifici, come la Svezia o la Germania.
La cultura locale della carpenteria del legno, paragonabile per certi versi all’utilizzo millenario del laterizio nel bacino mediterraneo, ha fornito modelli costruttivi consolidati su cui innestare elementi di innovazione e trovare le risposte necessarie alla richiesta di abbattere le dispersioni termiche, ottimizzando l’isolamento degli edifici.
In molte città europee si incontrano antiche costruzioni in legno, leggere ed elastiche, che hanno retto perfettamente alla prova del tempo, riconoscibili dalla struttura a telaio a vista, con traversi, pilastri e controventamenti dal disegno variabile da zona a zona e da periodo a periodo. I vuoti venivano riempiti da blocchi di laterizio o da materiale leggero ed isolante come la paglia impastata con argilla e finitura ad intonaco. Proprio sull’attento studio di questi antichi edifici sono sorte le moderne case prefabbricate. Il riempimento dei telai portanti aveva funzione di chiusura verso l’esterno, ma doveva anche essere il più possibile leggero, per abbassare il peso complessivo dell’edificio, ed isolante, per proteggere dal freddo i locali interni.
Il legno delle strutture, per sua natura un pessimo conduttore di calore, evitava la formazione di ponti termici e dispersioni.
Negli anni ’70, a causa della grave crisi petrolifera, si è posto con forza il problema di migliorare l’efficienza degli edifici, soprattutto in quei paesi in cui il problema del riscaldamento appariva maggiore a causa del perdurare del rigido clima invernale per molti mesi l’anno, dando origine alle prime “fertighaus”. Al posto di paglia ed argilla, si è iniziato a sperimentare nuovi materiali isolanti, come fibre di legno o minerali, montando all’esterno un ulteriore isolamento a cappotto intonacato, che permetteva di realizzare abitazioni esteticamente moderne ed adattabili ai diversi contesti urbani, proteggendo il legno dall’azione diretta degli agenti atmosferici, dall’attacco di muffe e insetti, minimizzando le manutenzioni esterne e prolungandone la durata nel tempo.
Le moderne case prefabbricate in legno sono virtualmente indistinguibili da quelle tradizionali, liberamente progettabili ed in grado di soddisfare ogni esigenza abitativa, formale o funzionale.
La scelta di prefabbricare direttamente all’interno dello stabilimento gli elementi costruttivi risponde alla necessità di ottenere il massimo livello qualitativo, indipendentemente dalle specifiche condizioni del cantiere. Ogni abitazione viene certificata energeticamente e corredata di una lunga garanzia a copertura dei difetti costruttivi strutturali.
Le aziende di case prefabbricate realizzano senza difficoltà sia progetti su misura che proposte standard a catalogo e sono in grado di soddisfare molteplici esigenze abitative a costi interessanti, grazie all’adozione di soluzioni costruttive ottimizzate e razionali.